Il processo evolutivo emozionale attraverso la floriterapia

Manuela Micucci • giu 28, 2021

Conoscere il proprio universo emotivo facilita la crescita personale e relazionale. Sapere ciò che si prova e ciò che provano gli altri ci aiuta a conoscerci meglio. 

Le emozioni sono esperienze relativamente transitorie e più o meno coscienti (quindi stati affettivi difficili da controllare) caratterizzate da un’intensa attività mentale che genera una reazione psicofisiologica quasi automatica; spiegato in maniera molto semplice, il provare un alto grado di piacere o dispiacere


Tutti sperimentiamo emozioni, ma non tutti siamo capaci di riconoscerle, accoglierle e, perciò, gestirle. Ci sono persone, infatti, che hanno una conoscenza emotiva di se stessemolto limitata e, anche se sperimentano molte emozioni, non sono in grado di riconoscerle con precisione. Il problema è che non sapere quale emozione stiamo provando ci impedisce anche di gestirla nel modo più appropriato


La maggior parte di noi, inoltre, si sente particolarmente a disagio con le emozioni comunemente considerate “negative”, come la paura, la tristezza, il dolore, la collera e la sensazione di essere feriti. In realtà, non esistono emozioni negative. Gli esseri umani, infatti, tendono a definire negativo tutto ciò che non comprendono e, inconsapevolmente, rischiano di temerlo.


La nostra cultura, inoltre, tende a valorizzare maggiormente l’approccio più maschile e razionale verso la vita ed a sminuire il lato femminile, più portato alle emozioni ed all’emotività. Molti di noi sembrano aver imparato in qualche misura a nascondere i propri sentimenti persino a se stessi, a seppellire la maggior parte delle nostre sensazioni nel profondo ed a mostrare al mondo soltanto quello che sembra sicuro ed inconfutabile.


Spesso ci insegnano che le emozioni vanno controllate, maneggiate, gestite, convogliate. Ad esempio, quando siamo arrabbiati, spesso ci sentiamo dire dire di non reagire apertamente, quindi, di non urlare, se non in solitudine e piuttosto di andare a farci una corsa o cose simili


Tutto ciò che cerchiamo di controllare, però, non vuol dire che non venga espresso, semplicemente cambia forma espressiva! Si avranno, così, reazioni psicosomatiche, apatia, sbalzi di umore e, a lungo andare, magari esplosioni emotive inaspettate ed esagerate rispetto all’evento scatenante.

I sentimenti e le emozioni

I sentimenti generano le stesse risposte fisiologiche e psicologiche delle emozioni, ma hanno una valutazione consapevole incorporata; coinvolgono, quindi, la consapevolezza e l’apprezzamento delle emozioni e l’esperienza affettiva che stiamo vivendo. Rispetto alle emozioni, i sentimenti sono degli stati più stabili nel tempo e solitamente sono il loro risultato, pertanto, sono meno intensi perché vengono, appunto, rielaborati in modo consapevole e sono, quindi, il risultato di un processo di valutazione interiore.


I sentimenti, tuttavia, sono naturali e importanti; ognuno ha una funzione significativa nell’esperienza e, invece di respingerli ed evitarli, dovremmo lasciarci andare ad esplorare e scoprire il dono che ogni sentimento ci offre


Poi, in relazione ai sentimenti ci sono i pensieri (e non entro nel merito di questo argomento che ha nozioni di psicologia). I pensieri sono collegati alla mente cosciente ma anche alla volontà; per capirci, i sentimenti, per quanto rielaborati rispetto alle emozioni, vengono da un luogo più profondo e molto meno razionale rispetto al pensiero. In una certa misura, possiamo scegliere coscientemente i nostri pensieri, ma l’unica scelta che abbiamo riguardo ai nostri sentimenti è il modo in cui affrontarli.  


Quello che vorrei farti comprendere con questo articolo, nella maniera più semplice ed efficace, è la distinzione tra emozioni e sentimenti, per quanto siano spesso difficili da separare nella pratica, perché dove c’è un sentimento di solito ci sono emozioni diverse e viceversa. Comprendere le differenze basilari tra emozioni e sentimenti, nondimeno, ci può aiutare, ad esempio, a non sentirci in colpa per le nostre prime reazioni emotive.


Alcune emozioni, come ad esempio rabbia e paura, rimangono lì, immutate. La persona può scegliere se affrontare queste sensazioni secondo modalità differenti reprimendo le emozioni, sfogandole, oppure esplorandole, esprimendole, accettandole e, infine, trovando un modo di agire appropriato per prendersi cura di sé. È importante entrare in contatto con i bisogni che si trovano sotto le nostre emozioni ed imparare a comunicarli con efficacia. Al di sotto della maggior parte delle nostre emozioni, infatti, si trovano le nostre esigenze basilari di amore, accettazione, sicurezza e auto-considerazione.


Le emozioni esigono un approccio differente: le emozioni vogliono essere comprese. Innanzitutto, perché non sono un aspetto pericoloso od un mistero irrisolvibile. Le emozioni sono le parole della Nostra Anima che si esprime attraverso il loro colore (la rabbia è rossa, giusto? Il corpo si infuoca), attraverso il loro suono (un urlo di gioia ha un suono differente rispetto ad un urlo di rabbia o di dolore), attraverso la loro mimica corporea e facciale.


Se sentiamo che l’Anima ci vuole dire qualcosa attraverso le emozioni, questo dialogo non ha esclusivamente a che fare con il nostro rapporto col mondo esteriore (mi arrabbio perché l’altro, sono triste perché l’altra...). In realtà, ci parla anche del nostro mondo interiore.

Emozioni primarie ed emozioni secondarie

Ma come possiamo definire, in pratica, le emozioni primarie


Partendo dalla teoria di Paul Ekman troviamo sei emozioni di base: rabbia, tristezza, gioia, paura, sorpresa e disgusto. Esse vengono definite primarie in quanto interculturali e innate; cioè ci accompagnano sin dalla nascita e le espressioni facciali a esse collegate sono indipendenti dalla cultura e riconoscibili in qualsiasi parte del mondo.


Le emozioni secondarie, d’altro canto, subiscono l’influenza sociale e, a seconda del periodo storico e della cultura, vengono espresse in un modo o nell’altro. Oltre a ciò, per poterle sviluppare è necessario il contatto interpersonale. Ne cito alcune: vergogna, disprezzo, colpa, orgoglio, ecc.


Vengono definite secondarie poiché, spesso, sono costituite dall’unione di emozioni di base. Per esempio, la gelosia può contenere la paura e la rabbia, mentre l’emozione della vergogna può includere la paura del rifiuto e la tristezza per un fallimento. Tali emozioni richiedono l’interazione con gli altri ed uno sviluppo che ci permetta di conoscere ciò che proviamo nelle diverse situazioni o conflitti


Al giorno d’oggi, esistono numerosi studi dedicati al riconoscimento ed all’identificazione delle emozioni. Alcuni sostengono l’esistenza di quattro cosiddette emozioni di base, mentre altri si riferiscono a un numero maggiore, aggiungendone alcune tra le secondarie. A ogni modo, l’importante è essere in grado di identificarle, riconoscerle ed imparare ad agire in accordo con esse.

La floriterapia 

Per chi non conosce la Floriterapia, la scienza ci insegna che cervello e cuore emettono impulsi elettrici generando un campo magnetico. Il nostro corpo possiede così una sua energia che viene armonizzata attraverso l’impronta elettromagnetica che il fiore lascia nell’acqua quando vi rimane in immersione.


I rimedi floreali sono adatti ad ogni età e completamente naturali. Si tratta di rimedi naturali, privi di effetti collaterali, le cui proprietà sono state riconosciute come “Medicina Complementare” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (1978) e che, se inseriti in un percorso individuale coadiuvato dalla consulenza floriterapica, possono costituire un valido sostegno in affiancamento ad altri interventi terapeutici di competenza medica.


I nostri sentimenti sono una parte importante della forza vitale che si muove costantemente attraverso di noi. Impedendo a noi stessi di vivere appieno le proprie emozioni, si interrompe il flusso naturale della forza vitale.


Le essenze floreali costituiscono un prezioso ed efficace strumento che può essere utilizzato, in sinergia con altre forme terapeutiche, per riarmonizzare i nostri stati d’animo alterati, trasformare le emozioni percepite come negative in positive, trattare i disturbi fisici che derivano dagli squilibri psichici, risvegliare e sviluppare il potenziale umano di ognuno di noi, consentendo di affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane. 


La floriterapia consiste nell’uso preventivo e terapeutico delle essenze floreali per armonizzare stati d’animo ed emozioni che spesso precedono la comparsa della malattia o ne accompagnano le manifestazioni, e la cui alterazione causa uno stato di estrema sofferenza nella persona. 


Il fondatore della floriterapia è stato Edward Bach, che dedicò tutta la sua vita alla ricerca del rimedio assoluto, quel rimedio cioè che fosse in grado di curare i disagi dell’anima e produrre contemporaneamente profonde modificazioni a livello somatico. Bach finì per individuare questo “rimedio assoluto” in ciò che la pianta ha di più completo: il fiore, portatore di tutta l’energia della pianta, raccolta nel seme.

Il pensiero di Bach 

Il corpo, il livello fisico della persona, secondo Bach arriva a sviluppare la malattia quando la personalità non si apre alla guida di ciò che l’Anima sente come vera espressione del Sé e dimentica la divinità dentro di noi, ad esempio facendosi influenzare da suggerimenti, pensieri o ordini esterni, dalle pressioni familiari e sociali. Bach sostiene inoltre che «… la salute vera è felicità, ed è una felicità così facile da raggiungere perché è la felicità delle piccole cose, di fare le cose che veramente amiamo fare, di scoprire e fare il lavoro che veramente s’addice a noi. Esprimere la nostra vera personalità, i talenti e le capacità che stanno dentro di noi in attesa di essere manifestati».


Secondo Bach, quindi, la salute è la felicità che si realizza dando vita ai propri talenti e rispettando alcune qualità che sorprendentemente, o forse no, accomunano filosofie “olistiche” orientali e occidentali. Le qualità, cioè emozioni positive, che Bach indica come fondamenti della salute sono le seguenti: Amore – Comprensione – Compassione – Tolleranza – Pace – Saggezza – Fermezza – Perdono – Dolcezza – Coraggio – Forza – Gioia. A queste qualità si contrappongono altrettante cause di malattia, emozioni negative considerate come interferenze nello sviluppo della personalità che, se l’individuo lo permette, si rispecchieranno sul corpo causando ciò che viene chiamato malattia. Questo ci porta a considerare come, attraverso l’utilizzo dei rimedi floreali, possiamo arrivare alla causa che è dietro la malattia, vale a dire lo stato mentale del paziente stesso e non la condizione del suo corpo. 


In un’ottica realmente olistica, una volta supportato adeguatamente lo stato psicologico dell’individuo, il sistema Anima-Mente-Corpo può recuperare le energie per tornare in equilibrio.

Le essenze floreali australiane (Bush Flowers)

Dopo le scoperte sui fiori realizzate da Bach, Ian White, naturopata e omeopata, laureato in Scienze naturali, in Psicologia e in Naturopatia, proveniente da una famiglia di tradizione erboristica da più generazioni e cresciuto nel “bush” (vegetazione tipica australiana), a contatto con la natura, dove aveva imparato i segreti della raccolta e preparazione delle erbe medicinali grazie alla nonna, erborista, si impegnò nella ricerca delle qualità riequilibranti delle piante del suo continente


Gli studi sulla fitoterapia vennero intrapresi in un secondo momento, dopo la sua laurea in psicologia e scienze. Dopo essere tornato indebolito fisicamente e psicologicamente, da una vacanza in India, si affidò alle cure naturali della medicina complementare, yoga, meditazione, riprendendosi la responsabilità della propria salute, decidendo, poi, di completare i suoi studi universitari presso il New South Wales College of Natural Therapies. Dobbiamo ricordare sempre che l’Australia è la terra più antica del mondo, che non è ancora del tutto scoperta, dal punto di vista naturale-botanico, soprattutto al suo interno e che l’energia di questa terra è molto forte. Nel suo sconfinato territorio possiede numerose specie vegetali e animali scomparse da millenni nel resto del mondo.


I fiori sono la parte più dinamica della pianta e quelli del bush, territorio incontaminato e pulito, sono ricchi di energia e forza vitale. Già gli aborigeni sapevano di questa potenza ed usavano la rugiada mattutina dei fiori per il loro benessere, mantenendo anche oggi questa usanza nelle loro pratiche.


Ian White si rese conto che, rispetto all’epoca di Bach, erano sorte molte problematiche legate alla società contemporanea ed era necessario scoprire delle essenze che lavorassero sulle dinamiche attuali dell’essere umano, come la gestione dello stress, il sovraccarico elettromagnetico, il disagio sociale, l’infertilità psicogena, i disordini alimentari e molte altre. 


Le essenze floreali, pertanto, sono sicuramente un’evoluzione di quelle di Bach, sono più incisive anche dal punto di vista fisico e sono maggiormente percepibili per la loro energia e forza.

Come agiscono i fiori australiani e come si utilizzano 

Da un punto di vista chimico, le essenze floreali sono composte di acqua ed alcol usato come conservante, non contengono principî attivi fisici. Il meccanismo d’azione segue il principio di risonanza: ogni essenza ha una sua vibrazione caratteristica che può entrare in risonanza con una corrispondente frequenza in disequilibrio all’interno dell’organismo umano. In un tempo, variabile da pochi giorni ad alcuni mesi, l’organismo riallinea la sua frequenza distonica a quella suggerita dall’essenza assunta. Pertanto, le essenze floreali non lavorano in chiave organica, come fanno invece i fitoterapici, e, per tale ragione, non danno assuefazione, dipendenza o effetti collaterali. Il campo di azione è prettamente energetico, poiché la floriterapia australiana segue il concetto di “vibrazione”. Per vibrazione si intende una frequenza e l’unica differenza tra una materia densa, ad esempio un antibiotico od un pezzo di legno vivo, e materia sottile, ad esempio un’essenza floreale, è data dalla frequenza alla quale vibrano. La medicina vibrazionale vibra a velocità superiori a quella della luce: le essenze floreali una volta entrate in circolo, si depositano a metà tra il sistema circolatorio e quello nervoso dove la polarità dei due sistemi produce una corrente elettromagnetica di bassissima intensità, una vibrazione appunto, andando poi a contattare tutti quei sistemi energetici chiamati meridiani dove questa energia vibrazionale scorre, arrivando ai chakra, per raggiungere, infine, zone impercettibili del nostro animo (io evoluto = anima).


I fiori australiani non vanno considerati come un’alternativa a quelli di Bach ma ne sono un’armonica integrazione, un ampliamento dei doni della natura per imparare a stare bene con noi stessi. Ian White, come già scritto sopra, andò alla ricerca di quei fiori che agissero in relazione alle problematiche della società contemporanea, osservando quindi le emozioni e gli stati d’animo che l’essere umano vive in relazione con la sua quotidianità. Vengono preparati con un metodo simile a quello degli altri repertori floreali.


L’assunzione avviene come per quelli di Bach, ma solo due volte al giorno e nella dose di 7 gocce sublinguali. Ci sono soltanto due rimedi che possono essere presi oltre al dosaggio sopra indicato, al bisogno più volte al giorno, questi sono STRESS STOP ed EMERGENCY che sono rimedi di pronto intervento anche in situazioni acute. Potete seguire alcune mie dirette dove parlo nello specifico di queste due essenze.

È necessario che la pipetta non tocchi le mucose della bocca, per evitare che le cariche batteriche interferiscano con le frequenze vibrazionali. È importante, inoltre, che non siano vicini a campi elettromagnetici che, appunto, potrebbero indebolire o alterare le frequenze del rimedio.


Utili anche per applicazioni cutanee aggiunti a creme, gel o olî, per trattare un problema specifico del corpo. La durata del trattamento dipende dalla risposta individuale ma i primi risultati si vedono già nelle prime due settimane. Alcuni fiori particolarmente energici, come Waratah, danno risultati consci già in qualche giorno.


In conclusione, esattamente come per i fiori di Bach, anche gli Australian Bush Flower sono utili a tutti per ritrovare l’equilibrio psicofisico e agiscono grazie alla loro energia ad altissima frequenza che risuona con il nostro campo energetico.

Ci sono controindicazioni?

Proprio perché agiscono a livello emozionale e non organico, non ci sono controindicazioni di nessun genere. Pertanto tutti possono utilizzarli, dal neonato all’anziano. Essendo in estrazione idro-alcolica, per i piccoli o per coloro che non tollerano l’alcool possono essere preparati in soluzione a base di acqua e glicerolo o aceto di mele.


Per i neonati consiglio, solitamente, di inserirli nell’acqua del bagnetto o metterli sul corpo con il massaggio insieme ad olio di mandorle e, nelle mie consulenze, istruisco il genitore su come effettuare il massaggio ed agire su punti specifici.

Come avviene un consulto floriterapico?

Il ruolo del naturopata è di supportare e sostenere le persone che stanno attraversando un momento di disagio (emotivo, professionale, familiare, relazionale o di salute) accompagnandole e guidandole nella scelta delle essenze floreali indicate a riequilibrare lo stato emozionale disarmonico. In questo modo, attraverso uno o più incontri di consulenza, basati in primo luogo sull’ascolto empatico, vòlto a comprendere la natura del problema e le esigenze della persona in esso coinvolta, si aiuta ad attivare e promuovere nella persona lo sviluppo delle potenzialità vitali, della crescita interiore e dell’energia creativa. Si favoriscono e consolidano, pertanto, le personali capacità di consapevolezza, rendendo possibile un cambiamento e facilitando la soluzione del disagio. È molto importante, poi, seguire il percorso emozionale della persona, rispettando quindi la sua capacità di apertura ed i suoi tempi di risposta, per poter modificare le sinergie floreali a seconda dei cambiamenti che avvengono a livello emotivo.


In alcune situazioni, potrebbe essere necessario il supporto di uno psicoterapeuta per integrare il lavoro floriterapico. Inoltre, anche se i fiori agiscono a livello emozionale, sono di aiuto anche per disagi fisici, qualora questi siano, come spesso accade, psicosomatici. Ma anche chi è affetto da una malattia fisica può trarre giovamento dall’uso dei fiori poiché, vivendo una situazione difficile, si può creare un atteggiamento negativo della persona verso la malattia. In questo caso, però, i fiori non reprimono tale atteggiamento ma lo trasformano in positivo, potenziando la possibile guarigione.


Abbiamo compreso, quindi, che la floriterapia ha esclusivamente un’azione benefica sull’individuo e non si limita alla cura della malattia o dei suoi sintomi, ma al riequilibrio emozionale della persona.


Ti aspetto per una consulenza floriterapica al fine di scegliere i fiori giusti per te!

mamma, bambino, gravidanza, allattamento al seno, intestino, microbiota, bebè, parto,
Autore: Manuela Micucci 21 ott, 2023
L’allattamento al seno è la strategia che la natura mette a disposizione per la sopravvivenza dei piccoli e che crea un legame unico tra madre e figlio.
fame emotiva, cibo, mangiare troppo, fame ansiosa, meditazione, respirazione
Autore: Manuela Micucci 28 apr, 2023
Possiamo smettere di mangiare troppo? Cosa ci spinge a farlo? Cosa si nasconde dietro la fame ansiosa? Il cibo forse ci dà quella felicità e ci appaga di ciò che non abbiamo nella vita di tutti i giorni?
depurazione, feste, eccessi alimentari, cibo, naturopatia, tisane, zuppa di cipolla
Autore: Manuela Micucci 24 gen, 2023
Vediamo come iniziare il percorso per una pulizia dell’organismo per riportare equilibrio psico-fisico nella tua vita e conservare uno stato di salute ottimale.
naturopatia, consapevolezza, autocoscienza, iridologia, riflessologia plantare, consulenza
Autore: Manuela Micucci 29 nov, 2022
La naturopatia è una disciplina poco conosciuta nella sua essenza. Scopriamone di più in questo articolo!
epigenetica, pnei, darwin, lipton, mente, geni, genetica, DNA, cambiamento
Autore: Manuela Micucci 03 nov, 2022
Il gene si esprime in rapporto a molteplici fattori che comprendono tutte le interazioni che il nostro organismo ha con l’ambiente interno ed esterno. Scopriamo come.
medicina vibrazionale, ley lines, griglia ley lines, chakra, siti sacri, linea di san michele
Autore: Manuela Micucci 21 set, 2022
La medicina vibrazionale raggruppa diverse terapie naturali che agiscono secondo il principio della vibrazione. Capiamo meglio di cosa si tratta!
cibo, bambini, alimentazione, obesità, rifiuto del cibo, ricette per bambini
Autore: Manuela Micucci 30 mag, 2022
Solo proteggendo il nostro cibo possiamo pensare di salvaguardare i nostri figli.
cervello, mente, psicosomatica, emozioni, sistema immunitario, pnei, malattie psicosomatiche
Autore: Manuela Micucci 14 mar, 2022
La mente, il corpo e lo spirito sono costantemente interconnessi e lo stress psicologico può contribuire allo sviluppo di specifiche malattie fisiche.
sistema immunitario, integratori, naturopatia, benessere, purificazione, vitamine
Autore: Manuela Micucci 21 feb, 2022
Non esiste una “Panacea Universale” per risolvere tutti i nostri mali, ma la soluzione ideale è sicuramente nel nostro organismo.
perdere peso dopo le feste, rimettersi in forma, dimagrimento, pulizia fegato, pulizia stomaco
Autore: Manuela Micucci 25 gen, 2022
È necessario riprendere tempestivamente le buone abitudini per perdere i chili accumulati e per favorire una depurazione ottimale del nostro organismo.
Altri post
Share by: