Le emozioni sono esperienze relativamente transitorie e più o meno coscienti (quindi stati affettivi difficili da controllare) caratterizzate da un’intensa attività mentale che genera una reazione psicofisiologica quasi automatica; spiegato in maniera molto semplice, il provare un alto grado di piacere o dispiacere.
Tutti sperimentiamo emozioni, ma non tutti siamo capaci di riconoscerle, accoglierle e, perciò, gestirle. Ci sono persone, infatti, che hanno una conoscenza emotiva di se stessemolto limitata e, anche se sperimentano molte emozioni, non sono in grado di riconoscerle con precisione. Il problema è che non sapere quale emozione stiamo provando ci impedisce anche di gestirla nel modo più appropriato.
La maggior parte di noi, inoltre, si sente particolarmente a disagio con le emozioni comunemente considerate “negative”, come la paura, la tristezza, il dolore, la collera e la sensazione di essere feriti. In realtà, non esistono emozioni negative. Gli esseri umani, infatti, tendono a definire negativo tutto ciò che non comprendono e, inconsapevolmente, rischiano di temerlo.
La nostra cultura, inoltre, tende a valorizzare maggiormente l’approccio più maschile e razionale verso la vita ed a sminuire il lato femminile, più portato alle emozioni ed all’emotività. Molti di noi sembrano aver imparato in qualche misura a nascondere i propri sentimenti persino a se stessi, a seppellire la maggior parte delle nostre sensazioni nel profondo ed a mostrare al mondo soltanto quello che sembra sicuro ed inconfutabile.
Spesso ci insegnano che le emozioni vanno controllate, maneggiate, gestite, convogliate. Ad esempio, quando siamo arrabbiati, spesso ci sentiamo dire dire di non reagire apertamente, quindi, di non urlare, se non in solitudine e piuttosto di andare a farci una corsa o cose simili
Tutto ciò che cerchiamo di controllare, però, non vuol dire che non venga espresso, semplicemente cambia forma espressiva! Si avranno, così, reazioni psicosomatiche, apatia, sbalzi di umore e, a lungo andare, magari esplosioni emotive inaspettate ed esagerate rispetto all’evento scatenante.