Riflessologia plantare: la tecnica che allontana lo stress

Manuela Micucci • lug 28, 2020

Riflessologia plantare: la tecnica che allontana stress e tensioni

La struttura del piede è costituita da ventisei ossa e dalle relative articolazioni, avvolte da legamenti, formazioni estremamente solide, di natura connettivale e tendinea, che hanno la funzione di tenere saldamente legate le ossa. Queste strutture dette "aponeurosi" formano, insieme alle ossa, la struttura del piede. In ogni piede, il sistema nervoso è presente con ben 7.200 terminali nervosi e, a livello di corteccia cerebrale, i piedi e le mani occupano un'area di gran lunga più vasta rispetto alle altre parti del corpo; questo è un fatto che ci parla della ricettività e della sensibilità di questa naturale "sorgente energetica".  

Restando nell'ambito della ricettività, la pelle nasce dallo stesso foglietto embrionale del sistema nervoso, ecco perché la capacità tattile nell'essere umano è in stretto contatto con il cervello. Pertanto, toccando la pelle interagisco direttamente con l'essere umano e, di più, col suo sistema nervoso, inteso come capacità di percezione dell'esterno. Questo fa della riflessologia una pratica diretta per lavorare sull'uomo. 

Molti, stupiti dalla possibilità di massaggiare un piede per giungere ad una spalla, pensano possa essere una via non praticabile. Si sbagliano. Ci sono persone inoltre che, non sapendo, confondono la riflessologia con la podologia, erroneamente pensando che essa serva alla cura del piede. 

Con la riflessologia abbiamo un potente mezzo per far sì che gli squilibri si riducano, le energie si sviluppino, le tossine vengano espulse. Tutto questo mentre riceviamo un piacevole massaggio al piede, della durata di circa 40 minuti. 

Se ci capita di prendere un colpo, la nostra naturale reazione è quella di sfregare nella zona colpita per lenire il dolore con un rudimentale massaggio. Se siamo tesi e stressati, se abbiamo mal di testa, porteremo le mani alle tempie o agli occhi cercando, con uno sfioramento, un toccamento, oppure con una pressione, di alleviare il disturbo che si affligge. Tutto questo è riflessologia: un qualcosa che è dentro di noi, un retaggio ancestrale che l'uomo porta in sé da quando la vita è sbocciata sul nostro pianeta.  

La riflessologia è pratica antichissima che parte dal principio che ogni malattia o, comunque, ogni fatto corporeo, si manifesta per traslazione in una zona del corpo anche distante anatomicamente dal punto dove l'anomalia ha avuto origine. Ecco spiegato in parole semplici Il principio della riflessologia, che in generale, è applicabile a tutte le zone del corpo (auricoloterapia, riflessologia palmare, elettro stimolazione, ecc…) 

Perché, in particolare, la nostra attenzione è volta verso le zone riflesse del piede? 

A parte l'unicità del piede umano nel mondo animale (infatti il piede dell'uomo è esclusiva prerogativa umana, non somigliando a quello di alcun animale), è da rilevare che i suoi riflessi sono molto sensibili ed è relativamente facile individuare su di esso, in una sorta di particolarissima mappa, dove sono rappresentate tutte le parti del corpo umano. 


I piedi sono anche poli fortissimi di energia e sono un legame con l'emanazione della terra. Infine, essi sono la parte del corpo che dà maggior sicurezza, in cui non ci si sente minacciati, sulla quale è possibile agire tranquillamente, infondendo, anzi, uno stato di calma di gradevole benessere nel paziente. Tutte cose che giocano un ruolo non indifferente nel corso dell'applicazione della terapia.


Ma come è possibile che, agendo sui piedi, agiamo sugli organi? 

La mappa del piede

Nella riflessologia plantare, le zone riflesse sono localizzate sulla pianta e sul dorso dei piedi, oltre che lungo i lati esterni e interni, e le loro posizioni seguono uno schema simile a quello del corpo. 


Le varie mappe esistenti differiscono un po' tra loro sulla localizzazione dei punti; questa differenza è dovuta alla scuola d'origine, più occidentale o più orientale, ma tutte sono concordi nella veduta generale del piede e cioè che gli organi e le singole parti del corpo si riflettono all'incirca nella stessa posizione in cui si trovano nel piede. 


In tutte le mappe troveremo, ad esempio, le zone riguardanti la testa sulle dita dei piedi mentre nella parte mediale si ritroveranno i punti della schiena; l'incavo della pianta dei piedi ospiterà tutto l'apparato digerente e urinario, mentre sulle parti laterali troveremo gli arti superiori e i femori. 


Gli organi che si riflettono meglio sono quelli che presentano una maggiore innervazione, come l'apparato digerente, quello urinario e quello genitale, e quelli che, se infiammati, provocano dolore acuto, come le orecchie e i denti; gli organi più compatti, come il fegato, si riflettono con maggiore difficoltà. 


La stimolazione è effettuata su punti ben precisi, in modo che il cervello decifri il messaggio e lo trasmetta poi all'organo interessato


La teoria delle zone riflesse 

Il concetto delle zone di riflesso da tempo è ben noto e accettato senza limitazioni dalla medicina ufficiale. Non esiste, ad esempio, al mondo studente di medicina che non sappia cosa e quali siano le zone di riflesso dette di Head.


Sulla natura strettamente medica di questi riflessi, siano essi connettivali, di energia, nervosi, la discussione tra gli studiosi è ancora aperta.


Ci si richiama all'antichissimo concetto di Yin e Yang della medicina cinese, cioè a ciò che, più modernamente, si può indicare col nome di bipolarità. Tale concetto è incentrato sull'esistenza di due poli o campi che sono tra loro in relazione. Rapporto bipolare fra corpo e spirito nella medicina psicosomatica. Anche in materia di riflessi vi è una relazione bipolare. Se un organo interno presenta un'anomalia essa si manifesta sino alla superficie del corpo e, certamente, avviene anche il contrario: una lesione in superficie può provocare una sofferenza a carico di un organo interno. Questo trasferimento avverrebbe tramite la struttura metamerica, specie attraverso il sistema nervoso. Sulle basi neurobiologiche delle riflesso-terapie molto si è scritto e molto ancora si scriverà. Un vero e proprio esercito di studiosi è da anni all'opera per studiarne gli infiniti aspetti e chiarirne i molteplici, delicatissimi, meccanismi. 

Non confondiamo la riflessologia con la podologia

Molte sono le alterazioni che si possono verificare in un piede e varie sono le loro cause. È molto importante per il riflessologo osservare attentamente queste alterazioni dalle quali è possibile trarre conclusioni interessanti significative. 


Le modificazioni patologiche dei piedi sono sempre chiaro sintomo di malattie generali poiché, come spiegato, fra i piedi e il resto dell'organismo esiste un filo diretto che nessuno può ignorare. A chi non è capitato di soffrire atrocemente per un paio di scarpe strette? Questo può apparire un eufemismo o una esagerazione, ma va sottolineato che esiste realmente uno stretto legame fra gli organi interni del nostro corpo ed i piedi. Perciò, se il mal di piedi può andare al centro, è altrettanto vero che nei piedi si ripercuotono tutti fenomeni dolorosi che affliggono il corpo umano.


Infatti, prima di iniziare il trattamento, il riflessologo osserverà attentamente la struttura del piede, la sua anatomia e le eventuali anomalie o imperfezioni, il colore e l'odore. Tutti elementi utili a raccogliere dei dati che sono appunti indice dello stato di salute ed energetico della persona.


È necessario sottolineare che una sofferenza propria del piede derivata da affezioni causate a loro volta da incuria, dall'uso di scarpe inadatte o da mancanza di igiene e che procurano delle patologie tipiche del piede come micosi, calli, duroni, occhi di pernice, verruche, sono di competenza del podologo, e non della riflessologia. Per il riflessologo saranno solo chiavi di lettura, poiché quella manifestazione del piede potrebbe essere collegata ad uno squilibrio dell'organo corrispondente. 

In cosa consiste la riflessologia plantare? 

È un massaggio praticato sia sulla pianta sia sul dorso del piede, comprese le dita e la caviglia, insieme a delle manovre che possono coinvolgere l'intero arto inferiore, soprattutto ad inizio e fine pratica. Una tecnica non invasiva, ma un approccio graduale e non doloroso se non in alcuni punti o nelle prima sedute ma, ovviamente, questo dipende anche dalla sensibilità della persona.


Il massaggio zonale stimola la circolazione sanguigna e linfatica, contribuendo all'eliminazione delle tossine, riduce la tensione e da buoni risultati nei dolori articolari, mal di schiena, artrosi cervicale, lombalgie e sciatalgie, emicranie, problemi mestruali e digestivi, allergie e disfunzioni ormonali.


Dopo una seduta di riflessologia plantare si può provare la piacevolezza di una sensazione generale di rilassamento e benessere.

Ci sono controindicazioni? 

La riflessologia plantare è rivolta a tutti, può essere praticata sia al neonato sia all'anziano, proprio perché, attraverso questa tecnica, possiamo agire su numerosi disturbi di tutte le età.


Non ci sono controindicazioni, se non delle limitazioni per alcune malattie importanti (come malattie cardiache o renali) o in alcune situazioni specifiche come i primi tre giorni del ciclo o durante il decorso di una malattia infettiva, in presenza di infezioni cutanee del piede e nei primi tre mesi di gravidanza. 


Ricordiamoci dei nostri piedi e della loro importanza. Essi sono le nostre radici, il nostro sostegno, il nostro punto di contatto con la Madre Terra e la sua energia.


La riflessologia plantare può essere un valido aiuto, sia per curare numerosi disturbi, sia per ristabilire il giusto equilibrio psico-fisico. 


Provala!


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