La riflessologia plantare: un valido aiuto per una molteplicità di disturbi

Manuela Micucci • giu 03, 2021

I nostri piedi sentono e ci comunicano continuamente quanto sta succedendo nel nostro corpo. Sono zone particolarmente sensibili, dove risulta abbastanza facile individuare qualsiasi squilibrio energetico.

La riflessologia plantare è una tecnica curativa che prende spunto dall’antica medicina tradizionale cinese e si basa sui concetti di riflesso ed energia.


Il principio di base è quello secondo cui sulla pianta del piede si riflette ogni parte del nostro organismo; in termini più scientifici, si può dire che ogni zona della pianta del piede è connessa, tramite terminazioni nervose, ad un organo corrispondente. 


Poiché sui piedi appoggiamo tutto il nostro peso, quando nel corpo c’è qualcosa che non va bene tale sofferenza viene registrata sui piedi e, spesso, per compensare il disagio, essa viene manifestata fisicamente da solchi, callosità o duroni. Tali manifestazioni saranno utili al riflessologo, attraverso appunto una lettura morfologica dei piedi, a comprendere cosa sta succedendo al nostro corpo. Altri elementi utili alla comprensione della situazione della persona sono il colore del piede e delle zone specifiche, l’odore e lo stato della pelle. Tutti elementi che l’operatore raccoglie al fine di avere un quadro iniziale generale, che le permetterà di iniziare un lavoro graduale e specifico, in base alle problematiche ed esigenze del cliente.

Come specificato sopra, ogni terminazione nervosa sotto il piede è in corrispondenza con un altro punto del corpo. Il trattamento può essere di conseguenza mirato ad un intervento su un organo specifico ed a quelli a questo collegati, oppure può anche riguardare tutta la pianta del piede per un generale toccasana di tutto l’organismo: dipende dalle singole necessità.

Il ventaglio di disturbi contro i quali è possibile intervenire con questo metodo naturale integrato alla medicina classica è davvero ampio e può anche interessare problematiche che non sapremmo indicare con un organo preciso, come per esempio l’insonnia. In questo caso, il riflessologo massaggerà i punti della pianta che sono in collegamento con il collo e la testa o il centro dell’alluce. 

L'obiettivo della riflessologia plantare

È importante che si instauri empatia fra il cliente ed il riflessologo, affinché vi siano il più possibile energie positive nella stanza e in modo tale che il corpo stesso non si chiuda a riccio ma che, anzi, sia già predisposto ad accogliere il trattamento.


Pertanto, proprio perché la riflessologia è un trattamento terapeutico energetico, sarà premura del naturopata o dell’operatore olistico o riflessologo creare le condizioni più favorevoli per far sentire la persona a proprio agio.

Ci tengo a far presente che la riflessologia plantare opera sempre per il benessere della persona.


Tuttavia, tale tecnica non può e non vuole sostituirsi a nessuna pratica medica, quindi non è possibile fare diagnosi né tanto meno prescrivere una terapia farmacologica. Si propone soltanto di riequilibrare l'organismo nella sua totalità, di prevenire molti disturbi e disagi e di sostenere qualora si fosse manifestata una patologia. In questo caso, la riflessologia risulta molto utile nel ridurre la sintomatologia legata alla malattia e gli effetti tossici di eventuali farmaci, cercando quindi di contrastarla per evitare che degeneri ulteriormente.


È bene chiarirlo e tenerlo a mente. 


Pertanto, la riflessologia plantare ha l'obiettivo di riequilibrare l'intero organismo in maniera del tutto naturale grazie ad una stimolazione che induce il corpo a rivitalizzarsi attingendo alle proprie risorse. Infatti, si è rivelato uno strumento utile a stimolare il nostro organismo conferendo a esso energia e benessere.

La riflessologia, si divide in diverse tipologie in base alla zona del corpo sulla quale va a intervenire.


Vi è la riflessologia palmare, cioè quella applicata sulle mani; quella auricolare, fatta sulle orecchie; quella facciale sul viso.


La tipologia di cui parlo in questo articolo è la riflessologia plantare, appunto praticata sui piedi, pianta, dorso e caviglie, che risulta essere la più diffusa e praticata, viste le moltissime terminazioni nervose in quest’area.

Origini della riflessologia plantare 

La riflessologia plantare è molto di più che un semplice massaggio ai piedi volto al rilassamento: essa rappresenta, piuttosto, una disciplina, dalle origini antichissime, risalenti addirittura a 5000 anni fa. Sono varie le testimonianze che attestano l'uso di tali discipline in Cina, India e nelle stesse civiltà egizie dove furono rinvenuti affreschi raffiguranti appunto mappe plantari all’interno delle tombe. Anche in America sono stati rinvenute incisioni raffiguranti tale pratica che appunto fanno pensare che fosse già adottata fin dai tempi delle tribù Incas e Maya.


In Egitto, è stato rinvenuto, nella tomba di Ankhm'abor - più conosciuta come la “tomba del medico” - un dipinto murale che illustra appunto un trattamento di riflessologia delle dita delle mani e dei piedi che dovrebbe risalire addirittura al 2330 a.C.


In Occidente, la riflessologia plantare è pervenuta “solamente” agli inizi di questo secolo per merito del Dottor William Fitzgerald (1872-1942), chirurgo otorinolaringoiatra americano, considerato il padre di questa disciplina moderna, che in quegli anni era conosciuta con il nome di "terapia zonale". Questo perché, durante un’estrazione di un dente di un paziente, si accorse che, facendo pressione su un punto della mano, il dolore del paziente diminuiva (considera che la scoperta degli anestetici avvenne in quegli anni utilizzando eteri o gas, ma la durata era relativa, soltanto in seguito vennero scoperti gli anestetici "moderni", grazie allo sviluppo della chimica farmacologica). Questa tecnica della digito-pressione permise a tale medico di iniziare a studiare le zone riflesse stendendo una mappa, composta da righe verticali e orizzontali, che percorreva tutto il corpo partendo dalle estremità delle dita delle mani a quelle dei piedi e inserendo all’interno gli organi o le parti del corpo corrispondenti.


L'evoluzione delle teorie che ruotavano intorno alla terapia zonale, fece passi in avanti soprattutto tra il 1930 e il 1940: fu la fisioterapista americana Eunice D. Ingham a stabilire che i punti riflessi presenti sia nei piedi sia nelle mani rappresentano l'immagine speculare degli organi del corpo umano. A quel punto, fu mutato il nome di questa pratica in riflessologia. Una menzione particolare spetta al neurologo italiano Giuseppe Calligaris ed al dottor Nicola Gentile, che negli anni '30 furono i pionieri in Italia di quella che è oggi l'attuale riflessologia plantare.

Spiegare in modo semplice il funzionamento della riflessologia del piede

La riflessologia plantare si basa sul principio che le terminazioni nervose sono in stretta corrispondenza da una parte con le zone esterne cutanee del corpo e dall’altra con gli organi interni.


Le fittissime terminazioni nervose, che prendono il nome di meridiani energetici, cioè canali che attraversano la superficie del nostro corpo ed all’interno dei quali scorre l’energia vitale, diventano quindi un tramite di comunicazione e di stimolazione fra la superficie del corpo e gli organi in esso contenuti. 


Lo scambio di informazioni avviene tramite recettori nervosi che si trovano appunto collocati sull’epidermide i quali, pertanto, una volta stimolati inviano il segnale all’organo corrispondente (teoria del riflesso).


Certamente, sebbene ci siano degli studi in merito - far cui studi clinici anche in strutture ospedaliere per trattare alcune malattie specifiche come la fibromialgia - in assenza di evidenze scientifiche, la scienza o, meglio, la medicina ufficiale si trova in difficoltà nel riconoscere tale trattamento come terapeutico ufficiale. 


Resta il fatto che sono stati dimostrati gli effetti benefici riscontrati


Non si tratta certo di magia ma, piuttosto, di una reazione empirica, in quanto tra le parti dell’organismo umano si stabilisce un contatto ed un conseguente scambio di energia e stimolazioni nervose a partire da impulsi esterni.

La riflessologia plantare: un valido aiuto ai problemi circolatori

Chi soffre di cattiva circolazione sanguigna sperimenta abitualmente una serie di disagi. Tra i più comuni: 

  • freddo alle estremità (dita dei piedi e delle mani);
  • affaticamento, gonfiore ed indolenzimento provocati da un accumulo di acido lattico. 

Ce ne sono altri, meno comuni, ma che si possono manifestare soprattutto se la problematica persiste da tempo. Li elenco per evidenziarli e per farti capire se rientri in tali casistiche: 

  • formicolio, intorpidimento o perdita di sensibilità ai piedi, alle dita dei piedi e alle gambe;
  • dolore palpitante o pungente nella parte inferiore delle gambe o nei piedi;
  • cambiamenti nella temperatura della pelle;
  • crampi muscolari alle gambe, ai glutei o ai piedi;
  • edema o gonfiore nei piedi, nelle gambe e/o nelle dita;
  • vene varicose, ulcere alle gambe e ulcere del piede;
  • prurito della pelle su mani, gambe o piedi;
  • cambiamenti nel colore della pelle.

Quali sono i benefici legati ad una migliore circolazione sanguigna?

Un ciclo di riflessologia plantare per la circolazione del sangue migliora senz’altro la condizione delle gambe, promuovendo la guarigione del corpo nel suo complesso. In particolare, chi si sia sottoposto a cicli di questi trattamenti del tutto naturali ha sperimentato:



  • miglioramento del flusso sanguigno;
  • abbassamento naturale della pressione sanguigna;
  • miglioramento di tutte le funzioni corporee;
  • senso di leggerezza nel corpo e nello spirito;
  • compattezza della pelle;
  • minore visibilità/insorgenza di capillari.


Una nota particolare viene rivolta alle persone che soffrono di diabete, poiché esse possono anche soffrire di cattiva circolazione del sangue come complicanza della malattia. Il diabete viene anche definito come malattia micro e macro-vascolare perché i vasi sanguigni nei pazienti diabetici possono diventare stretti, duri e bloccati.


Nel caso della malattia vascolare periferica, la scarsa circolazione si verifica principalmente nella parte inferiore delle gambe. Purtroppo, le persone con diabete che abbiano livelli elevati di glucosio nel sangue per un periodo prolungato di tempo possono essere più soggette a problemi di circolazione sanguigna. Questo perché l’eccesso di glucosio forma delle placche nei vasi sanguigni i quali, in queste condizioni, non saranno in grado di fornire una quantità sufficiente di sangue alle cellule vicine, con conseguente cattiva circolazione, in particolare alle gambe ed ai piedi. Nei casi più gravi si può andare incontro al “piede diabetico”.


La riflessologia plantare può essere utile ad evitare di arrivare a questa ulteriore condizione patologica come conseguenza del diabete. Invito, pertanto, chi ha appena avuto diagnosticato il diabete a sperimentare questa meravigliosa tecnica. 

Non tutti sanno che...

Tutti conosciamo il cuore pulsante del nostro organismo ma non tutti, però, sappiamo che abbiamo un secondo centro nevralgico nel nostro corpo, da cui dipende buona parte della sua salute. 


Questo “secondo cuore” è il piede, la cui funzione non è solo quella di sopportare il peso corporeo in posizione verticale ma, grazie all’azione stimolatrice legata all’atto del camminare, favorisce il ritorno venoso dalle parti periferiche verso il cuore e l’irrorazione delle varie zone corporee. Pertanto, massaggiare l’arco plantare con il pugno chiuso della mano stimola quella che viene definita “SPUGNA DI LEJART” potenziando i benefici che derivano dalla camminata. 


Massaggiare quotidianamente l’arco plantare, quindi, favorisce la circolazione sanguigna e possiamo eseguire questa pratica anche in autonomia. 


Certamente la riflessologia non si limita a stimolare la circolazione del sangue ma offre altri innumerevoli vantaggi. Ad esempio è essenziale per riparare i muscoli delle gambe e dei piedi. La vibrazione creata dalla pressione con le dita può migliorare la dilatazione dei vasi sanguigni e stimolare il flusso sanguigno. La tecnica del massaggio circolare migliora la circolazione del sangue nelle gambe e nei piedi in particolare nelle aree congestionate. Il rilascio di questa pressione fa fluire nuovo sangue negli arti inferiori. La spremitura e la trazione che sono alla base della riflessologia plantare intervengono sull'acido lattico dai muscoli, migliorando la circolazione del liquido linfatico nelle gambe e nei piedi. Questo porta via i rifiuti metabolici che si addensano nei muscoli e negli organi interni, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna ed una migliore funzionalità corporea in senso lato. 


Ricordiamoci, quindi, che la riflessologia è anche utile alle detossificazione, cioè allo smaltimento delle tossine che derivano dal metabolismo del nostro corpo, facilitandone la liberazione.

Come si fa la riflessologia plantare

In primo luogo, è sempre consigliabile iniziare da un massaggio ai piedi preparatorio, in modo che la persona si abitui gradualmente al contatto e si rilassi. Nel frattempo, chi fa il trattamento potrà percepire se vi sono tensioni in alcuni punti dei piedi e porre domande.


Il trattamento inizia massaggiando l’intera pianta del piede da destra a sinistra e dall’alto verso il basso, iniziando appunto dalle dita dei piedi. Si vanno a sfiorare singolarmente, per poi praticare delle manovre che abbracciano tutto l’arto fino a strizzarlo. 


Si effettuano poi dei movimenti di oscillazione delle gambe per favorire la distensione della persona e prepararla ad accogliere nuova energia e liberare quella stagnante e negativa. 


Un punto in particolare viene stimolato, quello corrispondente ai reni e si trova più o meno al centro del piede, sulla pianta tra il terzo e quarto metatarso. Tale punto è la massima espressione dell’energia vitale e, dalla sua pressione, possiamo valutare appunto lo stato energetico del cliente. In medicina cinese, il rene rappresenta l’elemento acqua, che appunto significa vita, forza vitale. Senza tale elemento non sarebbe possibile, la vita, insieme al respiro. Così facendo, la persona avrà anche la possibilità di avere una migliore minzione. È, infatti, molto importante iniziare a sgonfiare tutto il corpo, prima di procedere al trattamento dei punti corrispondenti al sistema circolatorio vero e proprio: il corpo, nella sua interezza, deve esser depurato dall’eccesso di tossine.


Quindi, si procede massaggiando il collo del piede con movimenti precisi, studiati, non improvvisati, veloci e di intensità che aumenta in modo graduale; dal tocco iniziale delicato, fino ad arrivare a vere e proprie strizzature, per aiutare il reflusso sanguigno venoso. Queste operazioni decongestionano le vie di trasporto del sangue.


Successivamente si procede con il massaggio sulle zone specifiche o, più precisamente, con la pressione delle aree riflessogene, quelle che si riterrà opportuno stimolare in base alla problematica del cliente. La pressione va fatta in modo deciso e graduale, mai in modo brusco e invasivo. 


Si tiene conto del metodo utilizzato, in base alla formazione dell’operatore. I metodi sono appunto due: il metodo Fitzgerald e il metodo On Zon Sou, io personalmente ho studiato il primo. Tale metodo tiene conto delle basi della medicina cinese, nello specifico nello studio delle logge che si basano sui cinque elementi: terra, acqua, fuoco, aria e metallo. Tali elementi sono rappresentati nell’essere umano e dovrebbero essere in equilibrio al fine del benessere psico-fisico


Si valuta attraverso questo metodo quali siano le logge in disequilibrio nella persona, iniziando a lavorare nello specifico sugli elementi cioè gli organi costitutivi di tale loggia (organi di senso, visceri, articolazioni e muscoli).


Naturalmente, questo è bene sottolinearlo, l’aiuto assicurato dalla riflessologia plantare per la circolazione sanguigna non riguarda le patologie conclamate proprie del cuore, per le quali è sempre necessario rivolgersi al cardiologo


Ti indicherò in seguito quali sono i limiti di intervento, nonché le controindicazioni di tale pratica.

Ti svelo un piccolo segreto che potrai praticare in autonomia!

Puoi praticare l’automassaggio ai piedi.


Siediti su una sedia, prendi in mano prima un piede, poi l’altro e, con il pollice di entrambi le mani, comincia ad effettuare l’automassaggio in modo lento e profondo, il punto riflesso del rene destro sotto il piede destro e sinistro sotto il piede sinistro. 


Ti ricordo, come sopra specificato, che i punti dei reni si trovano sotto la pianta dei piedi, nello spazio intraosseo del terzo e quarto metatarso, terzo mediale. 


L’intenzione è di riuscire a conservare, con questo movimento circolare lento e profondo, l’energia del rene che viene dispersa attraverso l’eccessiva sudorazione. 


Qualche minuto di questa manipolazione e ci si sente subito rinfrescati, più tonici e anche il livello della pressione torna nei parametri normali.

In caso di caldo eccessivo al mare

Può succedere che l’eccessiva calura possa sfociare, senza rendersene conto in tempo, nel cosiddetto “colpo di caldo”, che può provocare anche una febbre piuttosto alta.


Che fare? S.O.S. riflessologia


Prima di tutto, trova un posto all’ombra dove sedersi e cominciare a massaggiarsi tutto il collo dei piedi in modo veloce ma leggero, procedendo dalle caviglie verso le dita dei piedi. Questo massaggio è fortemente drenante e permette di far scendere la temperatura, come se la facessimo uscire dai piedi. 


Subito dopo si stimoleranno i punti riflessi del plesso solare, prima il piede destro e poi il sinistro, lavorando in modo circolare con il pollice in senso antiorario: questa manovra serve ad impedire un eventuale svenimento o perdita momentanea di coscienza causata sia dal caldo che dalla pressione che si è abbassata velocemente. I punti riflessi del plesso solare si trovano sotto la pianta del piede destro e sinistro, sull’epifisi distale del terzo metatarso. 


Usciti dal momento di emergenza, farebbe un gran bene massaggiarsi in modo lento e superficiale tutte le dita dei piedi, sede del sistema nervoso riflesso, al fine di sentirsi rilassati.


Certamente se il malessere continua è necessario chiedere soccorso!

L’automassaggio anche per mancanza di forze in montagna

La montagna preclude il rischio del gran caldo e dell’afa ma, a volte, non si riesce bene a valutare le proprie forze, magari perché non si è sufficientemente allenati o non si è abituati all’altitudine e, allora, il cuore comincia a battere forte e si respira a fatica: è il momento di sedersi all’ombra di un grande albero, togliersi scarpe e calze e massaggiarsi in modo lento e profondo tutta la pianta dei piedi fino ad arrivare alle dita, escludendole.


Questo lavoro delle mani sui piedi permetterà di riattivare al meglio tutta la circolazione del sangue al fine di quietare il cuore e sentire che i battiti tornano normali. 


In pratica, sto parlando delle aree riflesse dell’intestino tenue che comprendono tutta la pianta dei piedi, escluso il calcagno e le dita. L’intestino tenue, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, è il viscere responsabile della costruzione di un sangue sano e, in parte, di un sistema immunitario forte che difende dalle aggressioni più varie, una delle quali potrebbe essere appunto uno sforzo eccessivo in montagna.

Automassaggio: non facile ma efficace

Lo ammetto, massaggiarsi i piedi da soli non è facile. È necessario sedersi, piegare le gambe, prima una poi l’altra, portare i piedi alla portata delle nostre mani. Non è certo una posizione comoda e non tutti potrebbero riuscirci. Devo anche confessarvi che, appunto, piegare le gambe, limita il ritorno del sangue e di energia. Ma, come si suol dire: “a mali estremi, estremi rimedi”.


In conclusione, posso affermare che l’automassaggio è un grandissimo aiuto come pronto intervento, quando si è soli e ci si trova in un momento di difficoltà, ma la cura può essere eseguita in modo efficace solo con l’intervento del riflessologo che massaggia la persona sofferente lasciandola sdraiata comodamente sul lettino. Questa posizione è sicuramente la più giusta per stabilire i benefici della riflessologia anche perché, nel momento in cui ci si deve massaggiare da soli, come sopra specificato, il dover piegare le gambe crea un sorta di “laccio emostatico” posizione che limita il reflusso del sangue e una libera circolazione dell’energia.

Benefici della riflessologia

1. Recuperare le energie abbassando i livelli di stress 

Consente di recuperare l’armonia psichica e fisica di tutto il corpo in maniera da ricaricare le energie. 


Chi si sottopone regolarmente ad un massaggio plantare nota un aumento del vigore dell’organismo in ogni sua parte: più energie da spendere, minore senso di stanchezza e spossatezza. 


È un vero toccasana per tutte quelle persone che hanno un forte stress a livello fisico e psicologico per colpa della frenetica routine giornaliera o per coloro che accusano stanchezza durante i cambi di stagione.

2. Rafforzare le difese immunitarie

Il massaggio plantare ha a che fare anche con l’aumento delle difese immunitarie


Alleviando lo stress psicofisico e aiutando il corpo a ristabilire le energie, ne beneficia anche il sistema immunitario. 


Ti ho spiegato anche in articoli precedenti la correlazione tra alti livelli di stress e deficit delle difese immunitarie, a causa dell’aumento del cortisolo e conseguente infiammazione di basso grado dell’interno organismo.


Ad esempio, coloro che durante la stagione fredda incorrono appunto nelle malattie da raffreddamento, sia delle basse sia delle alte vie respiratorie, dal comune raffreddore alle bronchiti, potranno giovare di uno o più cicli di riflessologia, sia nella fase acuta (esclusi i giorni nei quali si potrebbe manifestare la febbre) per espettorare, sia successivamente per rafforzare l’organismo velocizzando la guarigione.

3. Eliminare le tossine

Tra le prime azioni della riflessologia, vi è appunto quella di aiutare l’organismo nella depurazione e nel drenaggio delle scorie metaboliche che il corpo naturalmente accumula. 


È utile anche durante una dieta o un cambio alimentare per facilitare appunto lo smaltimento delle tossine, che in questa fase vengono smobilizzate. 


Da questo ne consegue che il tono muscolare e l’epidermide ne beneficiano immediatamente: la pelle è più luminosa e priva di imperfezioni. I muscoli sono più tonici, meno stanchi e senza accumuli di acido lattico.

4. Migliorare la circolazione (già specificato sopra)

Il massaggio in generale aiuta sempre a migliorare la circolazione sanguigna. 


Anche la manipolazione dei piedi ha questo effetto sull’organismo. 


Diminuisce la stasi venosa dei capillari e il sangue riesce a ossigenare meglio i tessuti e gli organi del corpo.

5. Alleviare i dolori

Molto valida per chi è alla ricerca di un sistema che possa alleviare i dolori


Per esempio, chi soffre di mal di schiena, può trovare beneficio tramite la manipolazione del piede e della relativa terminazione nervosa che attraversano la schiena. 


Anche in tutte le infiammazioni delle varie parti della colonna vertebrale, come cervicalgia, sciatalgia e lombalgia


Ho riscontrato buoni risultati già dalle prime sedute, applicando nello specifico una tecnica che agisce sul dolore acuto. 


In quanto Naturopata, poi, ovviamente consiglio al cliente dei prodotti specifici che possono aiutarlo nel contrastare il dolore nei primi giorni in cui si manifesta e, eventualmente, faccio presente se ci sono errori alimentari o quali alimenti eliminare in quel momento per ridurre l’infiammazione. 


Ricordiamoci che ogni parte del nostro organismo è connessa e che, quindi, molti malesseri della schiena dipendono dai visceri, soprattutto dal nostro intestino, nel caso si tratti di lombalgia, mentre i dolori dorsali possono essere collegati ad una cattiva digestione.

6. Sollievo da Insonnia ed Ansia

Tali disturbi, a volte correlati, possono trovare soluzione attraverso questa tecnica, supportata anche dalla naturopatia, visto che i fattori legati a queste problematiche sono non solo di origine fisiologica ma psico-emozionale. 


Certamente la riflessologia può migliorare lo stato psico-emotivo della persona, e già dalle prime sedute la qualità del sonno migliora e di conseguenza la persona si sente meglio psicologicamente ma, per risolvere definitivamente questi problemi, è necessario risalire alle cause. Oltre ad un ciclo di sedute di riflessologia, potrebbe essere di aiuto una consulenza naturopatica


Solitamente, se la persona riesce ad aprirsi durante la seduta può capitare che le consigli dei rimedi floreali che vanno a migliorare la problematica.

7. Rimedio alla stipsi (stitichezza)

Anche in questo caso, la riflessologia risulta essere molto valida. 


Certamente le cause di tale problema sono molteplici ed è necessario agire su più fronti, soprattutto in ambito alimentare ma, se la persona non ne soffre da molto tempo, i risultati sono più che discreti


Nel caso la stipsi sia cronica, sarà necessario un numero maggiore di sedute, associando anche in questo caso dei rimedi e dei cambiamenti nello stile di vita.

8. Miglioramento della digestione

In questo caso, oltre a lavorare sulle zone che riflettono lo stomaco, al fine di aumentare il flusso sanguigno che stimolerà la digestione nel caso di difficoltà, si opera su tutto l’apparato gastrointestinale, in quanto la salute dello stomaco dipende anche dal nostro intestino

9. Miglioramento dell'affaticamento degli occhi

La riflessologia può aiutare a ridurre lo stress che causiamo ai nostri occhi con le nostre attività quotidiane. 


Stimolando i punti corrispondenti, aiutiamo a rilassare i muscoli oculari tesi causati dal guardare schermi tutto il giorno.

10. Riequilibrio ormonale e Menopausa

La riflessologia plantare è utile in tutte le situazioni di alterazioni ormonali, quindi, tutti i problemi legati al ciclo mestruale. 


Migliora i disagi legati alla menopausa, contrastando i disturbi ad essa associati, quali vampate di calore, sbalzi di umore, insonnia, aumento del peso. 


Agisce anche nelle problematiche ormonali maschili, ad esempio sull’infiammazione della prostata o sulla disfunzione erettile, perché anche in questo caso tale problema è legato sia alla circolazione del sangue, sia a fattori ormonali e psico-emotivi.

Tempi, modi e costi

Ognuno è unico e guarisce secondo i propri tempi. Tuttavia i pazienti riferiscono di sentirsi meglio già dopo la prima seduta, ma può anche capitare che ci siano situazioni che invece inizialmente si acutizzino proprio perché lavoriamo energeticamente e in modo causalista. 


Il mio intento inizialmente è sempre quello di ridurre il sintomo ma, operando in chiave olistica, spiego al cliente che, poiché risaliamo alle cause scatenanti, può esserci un primo momento di disagio, specialmente nlle situazioni croniche e di tipo multifattoriale. 


Per quanto concerne dolori acuti, agitazione e ansia, i benefici sono quasi immediati.


Pertanto, non è semplice definire il numero di sedute necessarie, dipende dal problema e da come risponde la persona. Solitamente, anche per dare un quadro generale a chi decide di sottoporsi ad un ciclo, si va dalle 4/6 sedute ad un massimo di 10 sedute. Tali cicli poi ovviamente possono ripetersi a distanza di tre o sei mesi. 


Ci sono persone che decidono di farla abitualmente per rilassarsi, combattere lo stress e dormire meglio. 


La durata di ogni singola seduta va dai 30 ai 45 minuti, tranne la prima seduta che può durare 50 minuti poiché necessita di un colloquio e valutazione iniziale. 


Anche il costo varia dalla durata e dal numero di sedute necessarie, quindi il prezzo di ogni singola seduta oscilla dai 35 ai 50 euro.

Quali sono i rischi associati alla riflessologia plantare?

La riflessologia, come scritto nelle righe precedenti, opera esclusivamente per il benessere psicofisico della persona. 


Tale pratica non è invasiva, pertanto non arreca nessun danno alla persona.


 Per qualcuno può risultare inizialmente dolorosa in alcuni punti, o si può sentire un leggero fastidio, dipende anche dalla sensibilità della persona e dal suo stato di tensione e infiammazione.


Ci sono, tuttavia, delle limitazioni a tale pratica, in alcuni casi controindicata, come in soggetti con gravi patologie renali, cardiache o epatiche


Mentre è sconsigliata in determinati contesti quali:

  • nei primi tre mesi di gravidanza;
  • in presenza di febbre
  • se ci sono micosi, ferite o ulcerazioni;
  • durante un ciclo di chemioterapia
  • in generale, nella manifestazione di una malattia

In questi casi, la riflessologia potrà essere effettuata successivamente.

I piedi sono le radici del nostro corpo, sempre a contatto con la terra, quindi, bisogna prendersi cura di essi. La riflessologia plantare è un'esperienza che ognuno di noi dovrebbe vivere per capirne i benefici sia a livello fisico sia a livello mentale.

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